STRATEGIE DA ATTIVARE PER COSTRUIRE UN TEAM AFFIATATO E ORIENTATO AL CLIENTE.VUOI IL TURNOVER PARI A ZERO? SEGUI I MIEI CONSIGLI
La selezione del personale è più di una necessità operativa: è un’arte. Le persone che scegli non sono solo collaboratori; sono ambasciatori della tua struttura, custodi della tua reputazione e protagonisti nell’esperienza dei tuoi ospiti. Adesso tocca a te diventare Michelangelo, e iniziare a dare forma all’idea di collaboratore che vorresti al tuo fianco. Prima di iniziare qualsiasi processo di selezione, è fondamentale avere chiara in mente la figura professionale di cui hai bisogno. Ciò non implica solo competenze tecniche, ma anche le qualità personali indispensabili. Per esempio, potresti cercare qualcuno con grande resistenza allo stress o con un innato talento nel gestire clienti difficili.
IL CV NON BASTA
Un CV, per quanto dettagliato, offre solo una visione parziale di ciò che un candidato porta in dote: il resto sta a te scoprirlo. Durante il colloquio, cerca di andare in profondità e scopri l’allineamento del candidato alla cultura e ai valori della tua struttura. L’ospitalità si nutre di soft skill come la comunicazione, l’empatia e la capacità di lavorare in team: mentre valuti la formazione del candidato, dai peso anche alla sua esperienza pratica e alle lezioni apprese sul campo. Quando pensi di essere quasi alla conclusione delle selezioni, evita di cadere nelle trappole comuni. Non ti affidare esclusivamente all’istinto, basa le tue decisioni su dati concreti e feedback oggettivi: le referenze sono certamente utili, ma considera di parlar direttamente con i precedenti datori di lavoro per ottenere un quadro più completo.
“LA SELEZIONE DEL PERSONALE È PIÙ DI UNA NECESSITÀ OPERATIVA: È UN’ARTE”
FATTI AIUTARE!
Se star dietro al processo di selezione è per te impossibile, non avere paura di delegare a società di recruitment. Questa delicata attività richiede tempo ed estrema competenza: fornisci il giusto committment e vedrai che alla tua scrivania giungeranno i profili di persone davvero meritevoli.
HOSPITALITY: LE 6 DOTI DEL PERFETTO COLLABORATORE
1
Il cliente è al centro del suo cuore e della sua anima. Il candidato deve per questo possedere profonda capacità di ascolto, di comprensione delle esigenze e desideri degli ospiti, e disporsi a offrire un’esperienza indimenticabile.
2
Deve avere come qualità principale la flessibilità: in questo settore le giornate non sono mai uguali e l’imprevisto è dietro l’angolo. Un collaboratore pronto ad adattarsi, che accoglie ogni sfida con un sorriso, sa trasformare ogni ostacolo in un’opportunità.
3
Deve avere attitudine a lavorare in team.
4
Deve rendersi indispensabile grazie alla “coccola” che regala ai clienti. Una stanza perfettamente allestita, un consiglio su un ristorante nascosto o un’attrazione locale, sono questi i piccoli tocchi che lasciano un’impressione duratura. Ovviamente, tutto ciò che brilla all’esterno deve essere sostenuto da una solida base di integrità e passione. La fiducia è il cuore pulsante dell’ospitalità: gli ospiti confidano nel personale, cercano sicurezza, rispetto e autenticità. La passione, quell’amore incondizionato per il servizio, è ciò che dà vita all’experience memorabile.
5
La resilienza: parliamo anche di questa. Cosa significa poter contare su collaboratori resilienti? Che riescono ad attraversare momenti complessi, intensi, a gestire la pressione senza mai abbandonare il sorriso.
6
Mantenere la calma e offrire un servizio di alta qualità in ogni circostanza è il segno di un vero professionista dell’ospitalità.
Giuseppe Arditi è Presidente di Ristopiù Lombardia Spa, Presidente della rete d’impresa Surgelite, membro del Cda e socio di maggioranza di Ristopiù Piemonte. È Fondatore e Presidente di AGroDiPAB, Associazione Grossisti Della Distribuzione di prodotti Alimentari e Bevande, Fondatore e Vicepresidente con delega ai rapporti con le istituzioni Governative di Rete Distributori Ho.Re.Ca. È scrittore di 4 libri tra cui “Colazione Perfetta: scopri i 5 segreti mai svelati sulla colazione nel tuo locale”.