APRIRE MENO PER APRIRE MEGLIO

Matteo Musacci, vice presidente di FIPE Confcommercio

Matteo Musacci, vice presidente di FIPE Confcommercio

OCCORRE RIPENSARE IL MODELLO DI BUSINESS ALLA LUCE DELL’AUMENTO VERTIGINOSO DEI COSTI DI GESTIONE, DELL’INFLAZIONE E DELLA CRISI DEL PERSONALE

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Tempo di lettura: 4 minuti

Gestire con marginalità e successo un’impresa del comparto Horeca è sfida diventata via via sempre più complessa in questi ultimi anni. Superata l’emergenza pandemica, a pesare oggi sono le incertezze sul personale, l’inflazione marcata e i costi al rialzo di materie prime ed energia. Su quest’ultimo fronte, i dati di gennaio parlano di quotazioni del gas naturale sceso a circa 55 euro/MWh, sui livelli del 2021, e prezzi dell’energia elettrica che viaggiano stabilmente sotto i 200 €/MWh. Lo dice l’analisi trimestrale di Osservatorio Confcommercio Energia – Nomisma Energia che mostra presupposti favorevoli per una riduzione del costo delle forniture stimate al 12% per l’energia elettrica e al 33% per il gas.

BOLLETTE PESANTI ANCHE PER IL 2023

Nel complesso, però, il 2023 richiederà una spesa complessiva nel settore terziario per le forniture di energia elettrica e gas significativa. I dati Confcommercio parlano di 38 miliardi di euro, in calo – è vero – rispetto ai 41 miliardi del 2022 ma molto al di sopra dei 13 miliardi del 2021. Senza dimenticare, inoltre, che le imprese del commercio, del turismo e della ristorazione italiane pagano, a parità di consumi e di potenza impegnata, una bolletta elettrica notevolmente più elevata: rispetto ai colleghi europei: del +27% rispetto alle imprese spagnole e del +69% rispetto a quelle francesi.

Fonte: Confcommercio/Nomisma Energia

RIPENSARE IL MODELLO DI BUSINESS

«A fronte di aumenti energetici, mancanza del personale, aumento della materia prima, oggi occorre ripensare il modello di business – suggerisce Matteo Musacci, vice presidente di FIPE Confcommercio – partendo dal presupposto che tenere aperto 7 giorni su 7 non sempre è ormai economicamente possibile. È necessario aprire meno per aprire meglio. Dal lunedì al giovedì o dal venerdì alla domenica. Evitando di andare in perdita anche per un solo giorno e puntando su un’alta professionalità del personale di cui ho effettivamente bisogno, dando un servizio ancora più qualitativo alla clientela».

“TENERE APERTO 7 GIORNI SU 7 SPESSO NON È PIÙ ECONOMICAMENTE POSSIBILE”

NUOVE ESIGENZE

Un ragionamento quello di Musacci che muove da una realtà come quella del bar, tra le più colpite dalla situazione attuale (ogni anno sono 10 mila le imprese che cessano l’attività, dati FIPE). Ma che ben si adatta anche a possibili nuove strategia per il comparto Horeca in generale. Con un modello più flessibile che incontra anche le nuove esigenze del personale più giovane, deciso a coniugare la vita professionale con la propria sfera personale.

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COSTI ENERGIA TERZIARIO

€ 38 MLD

SPESA 2023

€ 41 MLD

SPESA 2022

€ 13 MLD

SPESA 2021

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– 12% 

ENERGIA ELETTRICA

GENNAIO 2023

– 33% 

GAS NATURALE

GENNAIO 2023

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Fonte: Confcommercio/Nomisma Energia *sul trimestre precedente

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