L’AVVENTO DEL COVID NE HA FATTO UNO DEI TEMI CENTRALI DEL DIBATTITO. QUANTO È IMPORTANTE CONTINUARE A PUNTARE SU QUESTO TEMA OGGI? LA PAROLA AI RAPPRESENTANTI DI CATEGORIA DEL MONDO HORECA

#sanificazione #igiene #pulizia

Tempo di lettura: 6 minuti

Con l’avvento e il superamento dell’emergenza Covid, l’igiene e l’attenzione alla pulizia sono andate trasformandosi da obbligo a vero e proprio elemento d’appeal. Lavorare su nuove soluzioni di pulizia e comunicarle in maniera corretta resta, ancora oggi, una priorità per tutto l’Horeca. Basti pensare che un italiano su tre è ancora convinto, sottolineano i dati NPD Group, che il ristorante sia un luogo rischioso in cui infettarsi. Il 26% dichiarava, a settembre 2022, di preferire servizi a domicilio per evitare la frequentazione del ristorante. I livelli di pulizia delle strutture ricettive si confermano inoltre al primo posto nella valutazione di un hotel o di un luogo di soggiorno.

UNA NUOVA PERCEZIONE

Il passaggio oggi fondamentale è quello che deve avvenire dall’attenzione alla sanificazione, legata all’emergenza, all’attenzione alla pulizia in generale. «Il tema della sanificazione degli ambienti è stato un argomento condiviso obbligatoriamente durante la pandemia – nota Toni D’Andrea, CEO di ISSA PULIRE Network s.r.l. – Il valore strategico tuttavia è rappresentato da una nuova percezione dei bisogni. I contenuti metodologici e di sistema modificheranno sostanzialmente le modalità del fare in tutte le sue declinazioni». I protocolli Covid hanno lasciato in eredità procedure che sono il punto di partenza per una nuova sensibilità alla pulizia. «Le mascherine non le usiamo più, ma alcune buone pratiche resteranno – sottolinea Matteo Figura, Direttore Foodservice Italia. – I dispenser per sanificare le mani, per esempio, ci si aspetta di trovarli, anche se non li si utilizzerà».

UN SALTO DI LIVELLO

Non è un caso che la principale fiera dedicata a igiene e pulizia, ISSA PULIRE, abbia deciso di fare proprio quest’anno un salto di livello, affacciandosi sulla piazza di Milano, in contemporanea con un’altra fiera del comparto fuori-casa: Tuttofood. Un segnale forte della necessità per tutto l’Horeca di guardare a questo tema con rinnovato interesse. «Il passaggio a Milano – spiega il CEO Toni D’Andrea – rappresenta la migliore opportunità di internalizzazione della fiera e di contaminazione con altri settori merceologici funzionali. Il quartiere di Fiera Milano consente la concomitanza di più eventi e la possibilità di dialogare in modo sinergico a beneficio di tutti i soggetti rappresentati».

“I PROTOCOLLI COVID HANNO LASCIATO IN EREDITÀ PROCEDURE CHE SONO IL PUNTO DI PARTENZA PER UNA NUOVA SENSIBILITÀ ALLA PULIZIA”

 

CRITICITÀ: DEHOR E DELIVERY

«Oggi si è capito che la pulizia deve venire prima di tutto – dichiara Vincenzo Ferrieri, Presidente UBRI, realtà che riunisce i principali player della ristorazione organizzata in Italia. – Ci sono alcuni aspetti su cui, però, è importante migliorare: in particolare quelli che accompagnano i clienti fuori dal punto vendita. Riscontriamo problemi di igiene banalmente nei borsoni dei rider. Sono aspetti per noi critici che vanno affrontati con l’ausilio di professionisti e con le piattaforme delivery. La stessa cosa vale con i tavoli esterni. Il mondo del dehor ormai vive anche in inverno. C’è un tema di gestione della pulizia delle sale esterne che non può essere gestito come quelle interne. E che in Italia è ancora nuovo».

ESPOSITORI CATEGORIE ISSA PULIRE

 

Fabbricante 73%

Distributore 9%

Istituzioni 6%

Stampa 5%

Imprese di Pulizia 4%

Altro 3%

 

*Dati espositori ISSA PULIRE 2019

ISSA PULIRE

Issa Pulire è dal 1982 la fiera per il settore della pulizia professionale e della sanificazione che ospita un’offerta merceologica completa di macchine, prodotti chimici, attrezzature e componentistica per l’igiene degli ambienti interni ed esterni. La 26ª edizione si terrà per la prima volta al polo fieristico di Rho a Milano, in concomitanza con Tuttofood.

CULTURA DELLA PULIZIA

«Il tema è centrale e richiesto da parte dei clienti – conferma Alessandro Nucara, Direttore Generale di Federalberghi. – Le nostre aziende sono sempre state attente al tema. Con l’avvento dei protocolli Covid, ormai desueti, sono migliorate le condizioni». Standard e benchmark di riferimento sui quali non si tornerà più indietro. Un concetto ribadito anche da Claudio Di Bernardo, Presidente AIFBM, Associazione Italiana F&B Manager. «Dall’orizzonte emergenziale della sanificazione degli spazi, siamo passati più correttamente a parlare di pulizia degli spazi. Oggi si è imposto un tema centrale di cultura della pulizia».

LA PULIZIA COME BENESSERE

Tra i focus su cui lavorare c’è quello della formazione. «Un fornitore, a maggior ragione di servizi di pulizia – prosegue Claudio Di Bernardo – deve diventare per me un consulente. Altrimenti si crea un muro. Ci deve essere uno sviluppo nel rapporto a livello di consulenza e formazione stessa. Arrivando quasi a cucire a doc per ogni struttura un piano operativo che parta da una concezione della pulizia come parte dell’offerta di benessere di una struttura. Oggi, infatti, il cliente “sente” la pulizia. Guarda, tocca, respira. La pulizia è parte integrante di questa sensazione che offriamo ai nostri ospiti».

SOSTENIBILITÀ E CERTIFICAZIONI

Altro tema centrale è quello della sostenibilità. «La pulizia è chimica – sottolinea Di Bernardo. – Le best practice devono essere soluzioni ecosostenibili». Serve, inoltre, sviluppare con efficacia un servizio di certificazioni dei risultati della pulizia stessa. «Non sono un fan della certificazione – spiega Alessandro Nucara. – Non di rado le certificazioni si focalizzano molto sulle procedure e poco sul risultato. Le certificazioni sui servizi sono molto complesse». Lo sviluppo di certificazioni simili, in grado di lavorare con efficacia sul risultato, rappresenterebbero un punto di svolta. «Spesso pianifichiamo le numerose operazioni necessarie, ma poi diamo per scontato il risultato – dichiara Di Bernardo. – Credo che un sistema di certificazione davvero efficace sarebbe un passo fondamentale, i cui costi sarebbero ragionevolmente ripagati».

ITALIANI CONVINTI
CHE IL RISTORANTE
SIA LUOGO RISCHIOSO
IN CUI INFETTARSI

Fonte: The NPD Group, Italia, sett 2022

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