UNA FILIERA AUMENTATA. IL BILANCIO SOCIALE DI ZINI

FILIERE VIRTUOSE E BEST PRACTICE SOSTENIBILI. LA VISIONE DI UN HORECA POSSIBILE DEL PASTIFICIO ZINI

#filiera #sostenibilità #bestpractice

Tempo di lettura: 4 minuti

Un accordo di filiera triennale per calmierare i prezzi del grano italiano e garantire i flussi di fornitura programmati, siglato, per di più, in un momento d’incertezza geopolitica, di crisi energetica e di aumento dei costi delle materie prime. Basterebbe questo per raccontare la visione virtuosa per un Horeca sostenibile e possibile. È una delle best practice realizzate da Pastificio Zini e raccontate nel corso della presentazione del terzo bilancio sociale e ambientale dell’azienda lombarda.

FILIERA EQUA E CERTIFICATA

Accanto a Maurizio Vezzani, CEO di Zini, tre protagonisti di un concetto di filiera aumentata, la cui sinergia può portare un concreto beneficio alla comunità e al territorio, così come all’azienda e agli stakeholders: il Direttore Banco Alimentare Lombardia, Dario Boggio Marzet, Edoardo Clerici, Supply Management Director Sodexo BRS Italia Srl, e Erjon Abazaj, Managing Director Molitoria Umbra Srl, con la quale Zini ha realizzato un accordo di filiera certificata. «Parliamo dello sviluppo di un concetto di comunità e dell’incentivazione di filiere pluriennali, di cui il nostro Paese ha grande bisogno in termini di rete distributiva – ha dichiarato Erjon Abazaj. – Possiamo crescere, infatti, solo facendo rete in trasparenza e tracciabilità».

€ 27 MILIONI

FATTURATO 2022

453.000 KG

PLASTICA RISPARMIATA
NEL 2022

RIPARTIZIONE PER CANALI DI VENDITA

60% FOOD SERVICE
7% RETAIL
33% ALTRO

PASTIFICIO ZINI

Nato nel 1956 dalla visione della fondatrice Euride Zini, il Pastificio Zini è specializzato nella produzione di pasta fresca surgelata di qualità, e si pone l’ambiziosa missione di far conoscere in tutto il mondo il prodotto emiliano per eccellenza: la pasta fresca.

SCELTE PRECISE

L’obiettivo, spiega Pastificio Zini, è quello di garantire un’equa distribuzione del valore lungo la filiera per tutelare tutti i suoi attori, dagli agricoltori, ai consumatori finali. Una scelta di campo che si aggiunge a quelle già compiute dal 2019 ad oggi come la sostituzione integrale dei materiali d’imballaggio con prodotti 100% biodegradabili e riciclabili, la valorizzazione dei prodotti del territorio con progetti a km 0 – riso, mais e Grano Antico Senatore Cappelli – o il supporto di progettualità condivise nell’ambito della disabilità e delle attività sociali ed educative.

ACCORDI DI FILIERA SUL CAMPO

«L’obiettivo è quello di trovare accordi che non guardano a un tema speculativo e a dinamiche a breve o brevissimo raggio – spiega Maurizio Vezzani. – Ciò permette di portare una certezza di una corretta remunerazione alle aziende agricole e dall’altra la possibilità di offrire al consumatore una tracciabilità certa e trasparente. Una filiera che abbiamo realizzato per quanto riguarda il grano duro e che andremo senz’altro ad estendere ad altre filiere».

“SOSTENIBILITÀ SIGNIFICA UN APPROCCIO COERENTE E CONDIVISO ALL’INTERNO DELLA FILIERA PER GARANTIRNE ANCHE LA CORRETTA REMUNERZIONE”

SOSTENIBILITÀ ECONOMICA

Una strategia che ha portato Zini a chiudere il 2022 con un fatturato pari a 27 milioni, in crescita dal 2019 ad oggi; e un mercato di respiro internazionale concentrato per il 72% in Europa, per il 12% in America e per l’8% in Asia e in Oceania. Per quanto riguarda i volumi, sono oltre 400 le referenze proposte da Zini, di cui un centinaio vegetariane e altrettante vegane, una quarantina bio e una fetta minoritaria dedicata al senza glutine. Dal 2019, infatti, Zini dispone di uno stabilimento dedicato esclusivamente alla produzione gluten free.

Seguici sempre sui nostri social

InstagramFacebookLinkedin

Condividi il post

Articoli correlati

Carrello chiudi