LE OPPORTUNITÀ DEL VINO TRA HOTEL E RISTORAZIONE

Tempo di lettura: 7 minuti
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Il 2023 non è stato un anno facile per il vino. Una vendemmia scarsa, l’alta inflazione, il caro vita, le preoccupazioni per la situazione geopolitica internazionale. Il consumo di vino in Italia nell’anno appena concluso ha vissuto momenti più bassi che alti, dove la crescita dei prezzi non ha aiutato. Le aziende si confermano preoccupate per il 2024, in particolare proprio per l’aumento dei costi e il calo del potere d’acquisto delle famiglie, come fotografato dal ProWein “Business Report” 2023.    

VINO: APPREZZATO NEGLI HOTEL

Il 2024 parte con una predisposizione al consumo di vino da parte dei consumatori italiani che fa ben sperare. Il vino si conferma, infatti, la 3ª categoria più consumata fuori casa dagli italiani dopo birra (65%) e aperitivi (60%), principali competitors del vino. A dirlo sono i dati dell’analisi CGA by NielsenIQ sul 2023. Buone notizie arrivano anche dal comparto hotellerie, location dove il vino è consumato dal 40% dei consumatori e presentissimo nelle recensioni lasciate dagli ospiti. Nel 2023, registra l’analisi realizzata da TrustYou, il vino è citato positivamente il 72% delle volte. Una percentuale decisamente alta, a conferma dell’attenzione per il consumo di vino nelle strutture alberghiere, in particolare di fascia medio alta.

CONSUMATORI DI VINO FEDELI AL FUORI CASA

Se l’incremento del costo della vita sta colpendo i consumatori, gli amanti del vino, nonostante le difficoltà finanziarie, rimangono fedeli al fuori casa. Il 60% dei bevitori di vino, sottolinea l’analisi CGA by NielsenIQ, ritiene, infatti, che il consumo fuori casa sia una priorità. Il 71% dei bevitori di vino esce con la stessa frequenza o più spesso rispetto a tre mesi fa. E altrettanti spendono la stessa cifra, se non maggiore, rispetto a tre mesi fa.

72%

VINO CITATO POSITIVAMENTE
NELLE RECENSIONI IN HOTEL

Fonte: TrustYou, 2023

40%

DI CONSUMATORI CHE
BEVONO VINO IN HOTEL

Fonte: CGA OPUS, 2023. Sample: 1515

40%

DEI CONSUMATORI BEVONO VINO
NEI LOCALI FUORI CASA

60%

DEI BEVITORI DI VINO RITIENE
CHE IL CONSUMO FUORI CASA
SIA UNA PRIORITÀ

Fonte: CGA by NielsenIQ, 2023

VINO FERMO E ITALIANO: IL PIÙ AMATO

Qual è la tipologia di vino preferita dai consumatori italiani? A guidare la popolarità della categoria in Italia è il vino fermo: 3 consumatori su 4 lo scelgono, con un 75% delle preferenze. Segue il vino frizzante con il 44% e infine il vino da dessert con il 28%. Un altro dato interessante arriva dall’analisi della provenienza del vino consumato. L’88% degli italiani preferisce bere vino proveniente dall’Italia. Gli italiani si classificano, così, come i primi a livello mondiale nella scelta di consumare vino nazionale.

DUE SEGMENTI DI PUBBLICO DISTINTI

Più della metà dei wine lovers, il 53% per la precisione, dichiara di bere solo vino fermo, contro un 20% che dichiara, al contrario, di consumare solo quello frizzante. Vino fermo e frizzante si rivolgono, dunque, a due segmenti di pubblico distinti e richiedono strategie sui canali e sulle occasioni di consumo adattate a ciascuno di essi.

VINO FERMO: IL PIÙ CONSUMATO

Consumatori di vino che bevono le seguenti categorie (%)

75% VINO FERMO
44% VINO FRIZZANTE
28% VINO DA DESSERT

Fonte: CGA by NielsenIQ

LE OPPORTUNITÀ NELLA MIXOLOGY

Una significativa opportunità di crescita per il vino arriva dal mondo dei cocktail, in particolare per quanto riguarda il vino frizzante. Tra i 9 cocktail più indicizzati, infatti, 7 sono realizzati con l’ausilio del vino: l’Aperol Spritz, che ha avuto una crescita del 9%, l’Hugo, che ha registrato un +5%, il Campari Spritz e il Mimosa, entrambi con un +4%, il Bellini, il Negroni Sbagliato e il classico Spritz Veneziano.

QUALE DEI SEGUENTI ASPETTI IL CONSUMATORE CONSIDERA DI PIÙ QUANDO SCEGLIE UN VINO FUORI CASA?

PUNTARE ALLA PREMIUMIZZAZIONE

Il profilo del consumatore di vino, con maggiore propensione a spendere e con un’alta attenzione alla qualità, mette in luce l’opportunità di puntare ad una premiumizzazione della categoria. Il 37% dei consumatori di vino, infatti, ritiene più importante rispetto al passato che il proprio drink sia di qualità. Una percentuale di 7 punti più alta rispetto al sentiment del consumatore medio. E, dato ancor più interessante, il 57% consumatori di vino è disposto addirittura a pagare di più per una bevanda di qualità, 4 punti percentuali in più rispetto al consumatore medio. Ma che cosa rende un vino di buona qualità secondo gli italiani? L’analisi CGA by NielsenIQ rivela che i consumatori italiani guardano in primis alla provenienza come garanzia di qualità: la regione e il paese di origine.

Si ringraziano CGA by NielsenIQ e Trust You, due realtà leader nella data analysis nel comparto Horeca, per la preziosa collaborazione nella realizzazione di questo articolo

L’IMPORTANZA DELLA QUALITÀ

37%

DEI CONSUMATORI DI VINO RITIENE PIÙ IMPORTANTE RISPETTO AL PASSATO LA QUALITÀ DEL PROPRIO DRINK

✓+7% SUL CONSUMATORE MEDIO

57%

CONSUMATORI DI VINO DISPOSTI
A PAGARE DI PIÙ PER UNA BEVANDA DI QUALITÀ

✓+4% SUL CONSUMATORE MEDIO

Fonte: CGA OPUS, 2023. Sample: 4.995

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