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PROSEGUE L’ESPANSIONE DEL MARCHIO ITALIANO LÖWENGRUBE CHE FA RIVIVERE OGNI GIORNO L’ESPERIENZA DELL’OKTOBERFEST BAVARESE. CE NE PARLA IL CEO E FONDATORE, PIETRO NICASTRO
Assaporare il piacere della birra e della gastronomia bavarese, senza dover valicare i confini della propria città. È la promessa – mantenuta – fatta da Löwengrube, realtà italiana di ristorazione organizzata, nata nel 2005 e oggi protagonista di una forte crescita. Fondatore e CEO di Löwengrube è Pietro Nicastro che 18 anni fa, dopo un viaggio a Monaco di Baviera, matura l’idea di far rivivere in Italia l’atmosfera unica dell’Oktoberfest. Una scommessa partita dalla periferia di Firenze, a Limite sull’Arno. Löwengrube conta oggi 30 punti vendita in tutta Italia e la previsione di arrivare a 35 entro fine anno.
ALLA BASE DI LÖWENGRUBE C’È UN’INTUIZIONE CHIARA, CONFERMATA DAI FATTI CHE PARLANO OGGI DI UNA REALTÀ CHE CUBA 20 MILIONI DI FATTURATO.
«Nel 2005, all’epoca in cui andai a Monaco in occasione dell’Oktoberfest, avevo 19 anni e gesti-vo un Irish pub. Mi ero già reso conto che la formula che avevo scelto non funzionava, gravata dall’allora aumento delle accise. Capii che la formula vincente era quella di un locale che offrisse al tempo stesso l’atmosfera di una birreria e il servizio food di un fine dining. Tornato da Monaco, decisi così di riportare in Italia quella formula, proponendo un’esperienza originale e immersiva nell’autentica atmosfera dell’Oktoberfest».
30
LOCALI IN ITALIA
660.000
CLIENTI ALL’ANNO
280.000
LITRI DI BIRRA ALL’ANNO
OGGI LÖWENGRUBE STA VIVENDO UN’ULTERIORE FASE DI ESPANSIONE.
«Dal 2014, anno in cui siamo partiti con il franchising, abbiamo vissuto una crescita importante. Oggi spilliamo circa 280 mila litri di birra all’anno e contiamo 30 punti vendita in Italia, suddivisi in 3 formule: i locali principali, dotati di Biergarten, di cucina scompartata per un’offerta senza glutine certificata e di aree dedicate ai più piccoli strutturate secondo un modello pedagogico di stampo montessoriano; la formula de «Dal 2014, anno in cui siamo partiti con il franchising, abbiamo vissuto una crescita importante. Oggi spilliamo circa 280 mila litri di birra all’anno e contiamo 30 punti vendita in Italia, suddivisi in 3 formule: i locali principali, dotati di Biergarten, di cucina scompartata per un’offerta senza glutine certificata e di aree dedicate ai più piccoli strutturate secondo un modello pedagogico di stampo montessoriano; la formula de dicata al segmento travel, con locali più piccoli e progetti in aeroporti e centri commerciali; e la proposta di street food con l’itinerante Löwengrube Wagen. Entro fine anno abbiamo in programma nuove aperture, a Bologna, Rimini, Cascina Merlata e Torino. E miriamo a chiudere il 2023 con 35 punti vendita».
QUALI SONO OGGI LE SCELTE PER UN F&B MANAGEMENT VINCENTE?
«Oggi è fondamentale sapersi differenziare in modo originale sul mercato. Löwengrube lo fa catapultando il cliente dentro l’atmosfera suggestiva della Baviera. Serviamo solo birre dell’Oktorberfest (Löwenbräu e Spaten) e le abbiniamo ai tipici piatti della tradizionale e dei sapori bavaresi. Offriamo un’esperienza originale e coerente: anche nella scelta dei vini o delle grappe, per esempio, con referenze esclusivamente dal Trentino in su».
CONSOLIDATA LA RIPRESA POST-PANDEMIA, QUAL È LA CRITICITÀ PRINCIPALE DA SUPERARE OGGI?
«Urge prima di tutto migliorare il food cost che ha vissuto un’impennata impressionante. L’obiettivo principale deve essere quello di riportare le tariffe ai parametri del 2019».