Laura Onestinghel, Specialty Manager Hospitality & Food di Randstad, e Emanuele Mascherpa, Docente Universitario alla IULM, durante HMF 2022 organizzato da AIFBM.
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RETRIBUZIONE E TURNI SPEZZATI. ECCO LE PRINCIPALI PROBLEMATICHE DELLA CRISI DEL PERSONALE. E ALCUNE SOLUZIONI PER CAMBIARE PASSO
Una crisi dentro la crisi. Quella del personale, in particolare nell’ambito della ristorazione e dell’ospitalità, è cresciuta come figlia dei lunghi lockdown del periodo pandemico più difficile, per diventare oggi un’emergenza prioritaria. Capirne le dinamiche e interpretarne gli elementi distintivi, prima ancora delle cause, è oggi cruciale per non ritrovarsi nel 2023, alle soglie di stagionalità importanti, nella stessa situazione, se non in una peggiore, rispetto all’anno appena trascorso. Ecco perché chiavi di lettura come quelle fornite dall’analisi delle scelte del personale in fase di reclutamento nel mondo dell’Horeca realizzata da Randstad Italia sono essenziali per decifrare lo scenario attuale. E farsi un’idea di soluzioni efficaci.
UN PREGIUDIZIO CULTURALE
Tra i profili nell’ambito dell’hospitality più difficili da trovare, troviamo oggi quelli relativi al personale di cucina. Il dato emerso dallo studio non lascia spazio a dubbi. Il problema deriva, come sottolinea Laura Onestinghel, Speciality Manager Hospitality & Food di Randstad, da un elemento culturale. «C’è un pregiudizio di fondo, fin dal periodo di formazione dei ragazzi nelle scuole alberghiere, per il quale si pensa che la sala sia più facile e meno faticosa. Che se cuochi non ci si improvvisa, per fare il cameriere non ci sia bisogno di una specifica formazione. Ovviamente non è così. Ma il risultato è che sia più difficile optare, nell’approccio dei ragazzi alla scelta, per un profilo di cucina a beneficio invece di altri».
IL VALORE DEL PROPRIO RUOLO
È necessario dunque lavorare per far passare fin dal primo approccio dei giovani al mondo dell’ospitalità e della ristorazione il chiaro messaggio che il profitto nasce, ancor prima che in cucina, in sala, con le strategie e l’approccio al cliente. È un tema sul quale pone l’accento Emanuele Mascherpa, Docente Universitario alla IULM, formatore ed esperto in HM Management. «È fondamentale dare al proprio staff e anche ai potenziali candidati a ricoprire uno specifico ruolo, una visione diversa del valore di ciò che si sta facendo. Un senso più ampio di quello che andranno a fare e di quanto e come ciò che faranno impatterà sul risultato finale. Per andare al di là del tema economico. Soprattutto con le nuove generazioni».
ELEMENTI CHE IMPATTANO DI PIÙ SUL RIFIUTO DI UN’OFFERTA LAVORATIVA NELL’HORECA
Fonte: Studio Randstad Italia 2022. Reclutamento nel mondo dell’Hospitality&Food
VOUCHER
Tornano i voucher per il comparto Horeca, sale da ballo, discoteche e simili (ATECO 93.29.1). Possono ricorrere ai buoni lavoro per lavoratori occasionali del valore di € 10 lordi all’ora (€ 7,50 netti) le imprese con non più di 10 lavoratori subordinati a tempo indeterminato, ad eccezione di aziende alberghiere e strutture ricettive.
Alzato il limite massimo da 5 a 10 mila euro di compensi erogabili in un anno alla totalità dei lavoratori impiegati da ciascun datore di lavoro. Resta fermo il limite di 5 mila euro per ciascun lavoratore.
UN NUOVO MODO DI INVESTIRE IL PROPRIO TEMPO PROFESSIONALE
Le due principali criticità alla base del rifiuto da parte dei candidati sono: l’elemento retributivo e, ancor più, quello relativo ai turni spezzati, con percentuali che arrivano addirittura al 67% nel caso dei profili di sala. Elementi molto più rilevanti rispetto, per esempio, ad una brand reputation negativa, che gioca un ruolo secondario. «Gli ambiti lavorativi verso i quali migrano preferibilmente i candidati provenienti dal mondo della ristorazione e dell’accoglienza – spiega Laura Onestinghel – sono quelli della Logistica e della GDO. Non lo fanno però per un mero motivo economico, bensì per una ricerca di stabilità oraria e continuità lavorativa. Sono alla ricerca, in altre parole, di turni di lavoro conciliabili con la propria vita privata». Un cambio di paradigma da ricercarsi, sottolinea Laura Onestinghel, in un periodo precedente al Covid. «È necessario riprogrammare i giovani e il loro interesse per questo settore, anche tramite nuove formule snelle e intriganti di formazione. Da fruire anche negli orari stessi di lavoro, incentivate dall’azienda e per questo in grado di creare un legame forte con lo staff».
LA BRAND REPUTATION IMPATTA MODERATAMENTE SUL RIFIUTO DI UN’OFFERTA LAVORATIVA NELL’HORECA
Fonte: Studio Randstad Italia 2022. Reclutamento nel mondo dell’Hospitality&Food
SOLUZIONI: GUARDARE OUT OF THE BOX
È urgente dunque pensare a soluzioni concrete. Riorganizzare le squadre per creare turni unici, rivedere le retribuzioni, anche tramite forme diverse: welfare ma anche modelli di premio che creano legame con il brand e offrono motivi di soddisfazione professionale. «È necessario dare elementi incentivanti – sottolinea Paolo Solari, Corporate F&B Manager di uno dei principali player alberghieri in Italia e Vicepresidente AIFBM. – Penso a modelli come quello americano che prevedendo tornaconti sul selling, con percentuali sulla vendita. Il nostro modello con contratti blindati al Contratto Collettivo Nazionale fatica a rendere attraente un’azienda. Sarebbe auspicabile un sistema più incentivante». E ancora: inserire rilevazioni di presenze digitali per tracciare le ore effettive di lavoro. «Piccole cose – spiega Laura Onestinghel – che però dicono tanto perché si inseriscono in un settore conosciuto ancora come poco regolato da questo punto di vista. Un esempio è il badge in azienda: lo abbiamo inserito in un annuncio. Risultato: +20% di candidature».
“LE PERSONE SI TROVANO. IL PROBLEMA È COME LE MANTENIAMO”
I PROFILI PIÙ DIFFICILI DA RECLUTARE
Fonte: Studio Randstad Italia 2022. Reclutamento nel mondo dell’Hospitality&Food
QUALI MANSIONI PREFERISCONO I CANDIDATI CHE RIFIUTANO PROPOSTE NELL’HORECA?
PERCHÉ?
- Stabilità e continuità lavorativa
- Disponibilità oraria e turni più conciliabili
Fonte: Studio Randstad Italia 2022. Reclutamento nel mondo dell’Hospitality&Food
NUOVI STRUMENTI
È necessario, inoltre, dotarsi anche di strumenti innovativi ed efficaci nella gestione e nella selezione del personale, che sfruttino le potenzialità crescenti dell’intelligenza artificiale. È il caso, per esempio, di HorecaJob, recentissima piattaforma che intende rivoluzionare il paradigma della ricerca del personale per il settore Horeca. «Sono necessarie soluzioni innovative che rompano il vecchio paradigma di recuitment che si basa ancora sugli stessi obsoleti strumenti dell’annuncio e del CV – spiega Claudia Ferrero, professionista con oltre 20 anni di esperienza nell’hospitality, creatrice del progetto. – 2 offerte su 5 oggi vanno a vuoto. L’intelligenza artificiale nel tempo permetterà di limare sempre di più la ricerca di personale, velocizzando e ottimizzando l’incontro tra domanda e offerta».
© HorecaJob è stato ideato da Claudia Ferrero, Tiziana Greco, Roberto Bernazzani e Andrea D’amico.